Parte da Saronno la nuova stagione teatrale di Gabriele Cirilli con il suo #TaleeQualeaMe.
Prende il via la stagione teatrale 2016/2017 di Gabriele Cirilli e lo fa tornando sul palco del Giuditta Pasta di Saronno (VA), ad oltre 10 anni dalla meritata standing ovation del pubblico saronnese, con il suo spettacolo #TaleEQualeAMe, per regia di Gabriele Guidi.
“La casa nasconde ma non perde”, diceva nonna Concetta. Ogni pezzettino di vita o ricordo di ognuno di noi è in una soffitta o in una cantina ma con l’avvento di internet il nascondiglio viene sostituito da un hashtag dentro il quale puoi conservare le tue emozioni. Gabriele apre il suo # al suo pubblico proprio sul palcoscenico, l’unico luogo dove l’attore riesce ad essere tale e quale a se stesso.
L’Abruzzo, la famiglia, i ricordi e dettagli della vita quotidiana (il trasferimento da Roma a Milano, il rapporto con la moglie, la paura di volare, le differenze tra Nord e Sud, le riunioni di condominio) sono gli spunti per la maggior parte delle gag in 110 minuti senza sosta di questo one-man-show.
Cirilli a 48 anni è cambiato, così come il suo pubblico: dai giovani adulti della trasmissione condotta da Claudio Bisio ai cinquantenni che oggi lo seguono a teatro dopo averlo ammirato in Tale e Quale, lo show di Rai Uno, ma per lui è cambiato anche il modo di far ridere.
"E' cambiato il concetto di fare comicità, la velocità della comunicazione e lo sviluppo della tecnologia ci hanno portato a poter fruire di spettacoli anche tramite i nostri smartphone. - prosegue Gabrielle Cirilli - Ora vanno di moda gli youtuber e la gente pensa che sia quella la vera comicità, ma non è proprio così. Quello non è solo un lavoro artistico, ma bensì tecnologico, perché le scene comiche vengono ripetute più volte e poi montate ad hoc in post produzione, mentre in teatro è sempre 'buona la prima'. A teatro non puoi barare. Per far ridere e avere i risultati bisogna far la classica gavetta, conoscere bene il mestiere, respirare con il pubblico, capire come conquistarlo e ammaliarlo, questo è il vero lavoro dell’attore.”
Il suo spettacolo è una prova istrionica e completa, in cui la comicità pura è spesso seguita dal canto e da momenti di recitazione, citazioni romantiche e pirandelliane: è il segno dell’esperienza maturata negli anni ’80 nel Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, il vivaio del mattatore Gigi Proietti, nel quale Cirilli si è diplomato attore assieme all’amico Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano e tanti altri.
La performance del maturo Cirilli inizia da un hashtag o “contenitore” di aneddoti e emozioni, #TaleeQualeaMe, che sottolinea il desiderio di fare teatro per scavare nella propria intimità e biografia, tra “selfaioli” e spassose scenette di vita familiare mescolate a Gaber (“Barbera e champagne”), al romanesco e alla versione abruzzese di “We are the champions”, con la regia di Gabriele Guidi, Igor Mazzone alla chitarra e un romantico finale dedicato alla moglie Maria De Luca (co-autrice dei testi), in quasi due ore che scorrono via piacevolmente.